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Sulle tablature

Coloro i quali si sentono musicisti con la emme maiuscola, storceranno il naso per via della Tablatura, che sovente si accosterà al pentagramma nei pezzi che scaricherete. Costoro sbaglieranno nel giudizio; intanto l’intavolatura è più antica del pentagramma negli strumenti a corda, non c’è ragione di denigrarla, e secondariamente è utile dare la possibilità a chi non conosce la notazione musicale di accedere ai grandi autori classici.
Almeno, tale è il mio intendimento. Chitarra libera e senza frontiere.
Ho passato buona parte della vita sui fogli di musica, eppure, io per primo, non finirò mai di stupirmi di fronte all’ottusità di svariati colleghi, i quali si sentono nel preciso diritto dovere di bollare d’incompetenza chiunque imbracci una chitarra e pratichi, in un tempo, l’esercizio diabolico della Tablatura.
La Tablatura, quando supportata dal pentagramma, altro non rappresenta che un aiuto in più, un consiglio; ed inoltre nelle mie revisioni ogni numero che troverete non sarà il lavoro svolto in automatico da un programma, ma una mia scelta precisa.
Non vi sono scostamenti tra pentagramma, diteggiatura consigliata e tablatura all’interno dei lavori che troverete in questo sito.
Esiste una gran quantità di repertorio classico che gli appassionati di chitarra non riescono ad eseguire per due ragioni: non hanno la perizia necessaria ad approcciare lo spartito, oppure tentano di studiarlo su tablature scaricate dalla rete, di cattiva qualità e piene di errori. Penso soprattutto agli amici del fingerpicking, appassionati sovente autodidatti, che rimbalzano di autore in autore senza curarsi di operare distinzioni critiche di sorta tra classicismo e modernismo, e che in determinati repertori, si pensi al Barocco, devono ridursi a fuorvianti compromessi.
Tento qui di ovviare ad entrambe le questioni.

Ricordate però sempre che la Tablatura, così una diteggiatura esaustiva, rappresenta sempre la visione soggettiva del revisore. Un semplice mi cantino, come certamente saprete, può essere suonato a tastiera in almeno tre punti diversi, oltre che a vuoto.
Lo zero, che eventualmente troverete, altro non sarà che una limitazione del vostro atto interpretativo.
In alcuni brani, relativamente semplici, la Tablatura è ovvia ed incontestabile.
Nel repertorio di media difficoltà ed in quello concertistico, la Tablatura si pone invece come una precisa scelta vagliata tra le molteplici alternative possibili.
Soltanto le note pure e semplici permettono al musicista una totale libertà di espressione artistica.
Se non sapete leggere la musica, datevi da fare.
Il linguaggio universale dei musicisti val bene un po’ di studio.