Con le corde c’ho fatto la zattera. Ho rimpianto la terra un sacco di volte, soffro di mal di mare. La solitudine ti insegna ad ascoltare e le sirene ti tengono sveglio la notte. Senso d’orientamento, zero. È insolito essere capitani quando non hai ordini da impartire a nessuno e nessuno da cui prenderne. Una volta ho visto la mia immagine riflessa nell’acqua e mi sono messo a ridere come un delfino. Mi riesce ancora di gettare gli occhi verso l’orizzonte e c’è una balena che canta la canzone più bella. Bonaccia o tempesta, ciò che conta è il non conoscere la destinazione.
Bambino curioso e taciturno, ragazzino pauroso, giovane presuntuoso, cane sciolto, marinaio. Ci siamo sempre tutti, anche se il mare di tanto in tanto annega qualcuno.