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Gavotta (Ripresa I)

La mia Maestra suonava Sor in modo impeccabile, grande grazia, grande precisione, giusta distanza dalle cose terrene, era perfetta. Ancora oggi mi trovo ad una distanza marcata da lei. Osservandola con attenzione, per ore, c’era davvero molto da imparare. Io non chiedevo dell’altro. Ma lei non me lo permetteva, ed aveva anzi la pretesa d’insegnarmi quel che io avrei forse potuto insegnare a lei, se solo me l’avesse chiesto, se solo io ne fossi stato capace.
Tutto ciò può risultare fastidioso raccontato così, pare che la spocchia del giovinastro la faccia da padrona, ma così non era. Non in quel caso.