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Rondò I

E qui devo aprire una parentesi: per me è una cosa naturale, anche oggi, avere allievi, o comunque trovare giovani che suonano più efficacemente di me molte cose. Ho avuto un allievo brasiliano che attaccava la samba come io non riuscirò mai a fare, un altro allievo che improvvisava blues con un gusto tale per cui altro non rimaneva che posare la chitarra, interrompere Giuliani e starlo ad ascoltare.
Ancora, un ragazzo che era nato per suonare Bach, e a botte di 6 ore al giorno aveva tirato fuori un Preludio 1006 fuori dalla grazia di Dio. Un monaco.
Si può essere nati con la samba dentro, ed avere però il desiderio di imparare a suonare il repertorio classico romantico. Le situazioni sono molteplici.
Qual è il punto? Forse un maestro non può accettare il fatto che un allievo molto bravo lo sopravanzi in alcune circostanze o pieghe del repertorio chitarristico, che per altro è sterminato? Apprendere qualcosa da lui, ecco, alla maniera di Sor. Impara dai tuoi allievi. Se questo significa essere dei mediocri, sono felice di esserlo.