La ragione, Li in cinese, Ri in giapponese nel suo ideogramma contiene il campo sul quale viene edificato il villaggio. L’irrazionale viene cioè rappresentato da ciò che non rientra nei costumi e nelle usanze di un villaggio. Nella filosofia Orientale l’opposizione tra ragione e irrazionalità non crea tensione o sofferenza, ma comporta piuttosto un sistema equilibrato e necessario.
Il duro confronto tra Yin e Yang, tra ragione ed emozione, tra termini contrapposti e necessari, è di sovente regolato tramite opera di mediazione, recata da un terzo soggetto.
Nel sistema castale indù il contrasto fra l’emozione feroce del guerriero e la razionale quiete del bramino è mediato dalla convivenza con la casta dei mercanti e quella dei contadini. Fra conoscente e conosciuto media il conoscere, fra soggetto e oggetto l’unione, fra amante e amato l’amore. Si può dire che fra ragione e irrazionalità, nella misura necessaria in cui si presentino assieme, media l’ispirazione istintuale.
Tra il suonare ed il non suonare, mediano le figure del silenzio.